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L'animale non deve essere misurato con il metro umano


Cape Cod wilderness

"Abbiamo bisogno di un'altra concezione, più saggia e forse ancora più mistica degli animali.


Lontano dalla natura universale e vivendo secondo complicati artifici, l'uomo civilizzato osserva le creature attraverso la lente della propria conoscenza. Pertanto l'intera immagine che ne risulta è enormemente deformata.


Li trattiamo con superiorità per la loro incompletezza, per il loro tragico destino di aver assunto forme così inferiori alle nostre. Ed è in questo che sbagliamo, e sbagliamo enormemente. Perché l'animale non deve essere misurato con il metro umano.


In un mondo più antico e più completo del nostro essi si muovevano finiti e completi. Dotati di una estensione dei sensi che noi abbiamo perso o non abbiamo mai raggiunto, vivendo, seguendo voci che noi non udiremo mai.


Non sono fratelli. Non sono esseri inferiori. Sono altre nazioni intrappolati insieme a noi nella rete della vita e del tempo, nostri compagni di prigionia nello splendore e nel travaglio della Terra." 


- da "The Outermost House", di Henry Beston


The Outermost House, Henry Beston

"Un anno di vita sulla grande spiaggia di Cape Cod", questo ha permesso a Henry Beston di scrivere "The outermost house" (tradotto in "La casa estrema"): la casa più periferica, la più lontana dal contesto urbanizzato. Pubblicato nel 1928, questo capolavoro della letteratura naturalistica americana ci regala un viaggio in un luogo selvaggio e incontaminato.


Nel 1926 il trentottenne Henry aveva deciso di trasferirsi per un anno in un’abitazione posta sul litorale nordamericano del Massachusetts, in un luogo che si protende sulla distesa dell’oceano Atlantico come ultimo baluardo di un’antica terra ormai scomparsa.


Questa estrema propaggine, dilavata dai marosi e dalle piogge ed erosa dal vento, si allunga per più di trenta chilometri in un oceano ostile sotto forma di un’ampia falesia di terra e argilla ergendosi in strati e ondulazioni fino a cinquanta metri di altezza. Ai piedi della falesia una grande e incontaminata spiaggia oceanica si estende ininterrotta a nord e a sud, chilometri che si allungano su chilometri, dove il mare aperto la fa da padrone.


Cape Cod map

L'anno prima, lo scrittore aveva acquistato una ventina di ettari di terreno a Eastham, e aveva fatto edificare tra le dune una piccola casetta di legno di due stanze, battezzata “Fo’castle”, come il castello di prua di una nave. Là, Henry aveva meditato sul rapporto fra la Natura e lo spirito umano: la Natura fa parte della nostra condizione di esseri umani, e senza la consapevolezza e l’esperienza di quel mistero divino l’uomo cessa di essere uomo. Quindi per lo scrittore, non una sterile osservazione dell’universo che lo circondava, ma la netta coscienza dell’importanza dell’Ambiente.


I suoi taccuini raccontano il suo pensiero e le sue emozioni, illuminati dal biancore delle sabbie accese dal sole, col sottofondo sonoro del mare, poderoso e incessante. I ritmi solenni delle stagioni, le migrazioni degli uccelli, il progressivo sollevarsi delle stelle sopra i frangenti nelle terse notti, le bufere impetuose, il sibilo del vento, la solitudine dei giorni invernali, il luccichio dell’erba sulle dune nell’estate inoltrata.


Nuvole al tramonto a Cape Cod

Ma lo scrittore non descrive solo il moto delle onde, le specie avicole, la flora e il paesaggio che lo circonda: ci fa visitare quel mondo altrimenti isolato e riservato, in cui la natura sembra essere l’unica padrona.


In compagnia della sua piccola fisarmonica, la “concertina”, nelle lunghe camminate sulla sabbia soffice, Henry aveva ben compreso quanto nessuna azione umana avrebbe mai potuto interrompere il flusso di questi fenomeni naturali.


Cape Cod wilderness

Lettura non sempre scorrevole, priva di un canovaccio che si sviluppi rinnovando l'attenzione del lettore, spesso indugia sulla descrizione delle abitudini di uccelli, insetti, pesci o mammiferi con dovizia di particolari. Lo stesso vale per la vegetazione. La curiosità si accende nei racconti sui nubifragi, e nei dettagli sui numerosi naufragi che rendono le acque del Capo notoriamente pericoloso.


Eppure, con uno stile evocativo e poetico, Henry ha catturato la bellezza selvaggia di una regione inquieta e mutevole, e incanta con le dettagliate descrizioni di chi ha avuto il privilegio di vivere quattro stagioni in un luogo dove il mare sfida in battaglia la terra per la propria sopravvivenza. Si rivela così un'ode alla natura, alla terra vergine, alle meraviglie della Terra. Un canto, quasi un Cantico, non solo per Cape Cod, ma per tutta la natura.


Fonti:



Cape Cod Evening Painting, Edward Hopper

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